Tasso di interesse fisso vs. tasso di interesse variabile

Contenuto

Share
Tweet
Share

Sicuramente è noto a tutti che, quando vengono concesse delle somme a credito, indipendentemente dalla tipologia di prestito che viene scelta dal contraente, si applica ad esse un interesse.

L'interesse è la somma di denaro rimborsata dal prenditore (debitore) al prestatore (creditore) per l'accesso al capitale richiesto.

L'unica eccezione si ha con quella categoria di prestiti, solitamente a breve termine, che non prevede interessi. In linea generale, si tratta di offerte rientranti in promozioni proposte dai vari istituti finanziari, ai fini di stimolare la concorrenza. Le tipologie di interesse più conosciute sono il tasso di interesse fisso e il tasso di interesse variabile, che presentano caratteristiche differenti. In questa guida verrà approfondito il significato di entrambi i tipi di interesse, così come i rispettivi vantaggi e svantaggi.

Cos'è l'interesse variabile?

Un tasso di interesse è detto variabile quando il suo valore cambia durante la durata del prestito. La variazione è causata dalle fluttuazioni dell'indice di riferimento, a cui si aggiunge il margine fisso applicato dalla banca. Ciò significa che il tasso di interesse sale o scende ogni volta che l'indice di riferimento, come EURIBOR o EONIA, varia.

Dato che il tasso di interesse può aumentare, anche il pagamento mensile può aumentare.

Più lunga è la durata del prestito, più rischioso è scegliere un prestito con un tasso di interesse variabile. Questo a causa dell’incertezza dei risvolti in un lungo lasso di tempo, che può essere caratterizzato, quindi, dall’aumento dei tassi.

Quali prestiti prevedono l’applicazione di tassi di interesse variabili?

  • le carte di credito, che sono la tipologia di prestito che prevedono più spesso l’applicazione di tassi variabili;

  • i mutui, al momento della domanda si ha la possibilità di scegliere il tasso di interesse che si preferisce;

  • alcuni istituti di credito in Italia offrono prestiti, rientranti nella categoria dei prestiti al consumo (come i prestiti personali), a tasso variabile.

Come funziona?

L'interesse variabile è collegato ad un benchmark specifico, che traccia un tasso di interesse di base utilizzato dagli istituti di credito.

Di solito è possibile trovare il parametro di riferimento preferito dall’istituto emittente nel contratto di prestito.

Esistono diversi tipi di indici in uso, quindi è bene leggere attentamente i termini del proprio contratto, se si sceglie di optare per un prestito a tasso variabile.

Cos'è l'interesse fisso?

Il tasso di interesse fisso è caratterizzato da un valore che non muta nella durata stabilita per il rientro del prestito. Inoltre, la percentuale che viene applicata al prestito viene decisa al momento della stipula del contratto di credito.

Un tasso di interesse fisso non implica cambiamenti in base all’andamento di un benchmark, come è per l'interesse variabile.

Questa opzione è vantaggiosa per coloro che vogliono avere una conoscenza certa dell’ammontare della rata mensile del prestito per l'intero periodo della concessione del credito.

Al momento della stipula del contratto di credito, il tasso di interesse fisso è solitamente superiore al tasso di interesse variabile, poiché il creditore si assume un rischio maggiore rispetto a quelle che potrebbero essere le fluttuazioni del mercato finanziario durante a durata del prestito.

Come funziona?

Dato che il tasso di interesse fisso non è legato ad alcun benchmark, e il suo valore è fissato al momento della stipula del contratto, esso è l'opzione preferibile per i mutuatari che non vogliono subire gli sconti degli interessi in aumento e, di conseguenza, di rate mensili fluttuanti.

Anche se il tasso di interesse variabile può essere inferiore a quello fisso in alcuni mesi, contribuendo a risparmiare denaro, il rischio a cui la scelta di questo tipo di interesse espone i contraenti è maggiore.

Perché l’interesse fisso può sollevare dalle preoccupazioni?

Un ottimo esempio per mettere in parallelo i due tipi di interesse può essere ricavato dallo storico degli ultimi mesi del 2022.

Infatti, i prestiti a tasso variabile sono aumentati notevolmente a causa dell’innalzamento delle curve dei benchmark. La rata mensile dei prestiti di molte persone ha, quindi, raggiunto valori quasi doppi all’andamento normale, causando molta preoccupazione e panico. 

Con un prestito a tasso fisso, si è sollevati da tali preoccupazioni, grazie al fatto che i tassi rimangono invariati, indipendentemente dall'aumento di un benchmark X o Y.

È preferibile un prestito a tasso fisso o variabile?

Viene naturale chiedersi quale opzione sia migliore tra il tasso variabile o il tasso fisso.

Innanzitutto, prima di accendere un prestito, è importante considerare la propria situazione finanziaria e i termini e le condizioni associati a ciascun prestito a cui si è interessati. Confrontando diversi prestiti, si può trovare l'opzione più adatta alle proprie circostanze, che può essere sia a tasso fisso che variabile.

Comunque, bisogna tenere presente che il tasso di interesse è solo una parte del costo totale del prestito. È necessario considerare anche altri fattori che contribuiscono alla convenienza di un prestito.

Entrando nei dettagli, va detto che entrambi i tipi di interesse hanno una propria serie di vantaggi e svantaggi. Di seguito, vengono proposti i principali:

Vantaggi dell'interesse variabile:

  • la possibilità di trarre vantaggio dal calo dei tassi di interesse: dato che il tasso di interesse varia, c'è sempre la possibilità che il tasso di interesse, e, quindi, la rata mensile, diminuisca.

  • Tassi più bassi dell’interesse fisso: al momento del contratto, i prestiti a tasso variabile tendono ad avere un tasso di interesse più basso di quelli a tasso fisso. Il che implica anche un tasso mensile inferiore. Pertanto, il credito a interesse variabile può essere più conveniente, almeno inizialmente.

  • La flessibilità: i contraenti che optano per il tasso di interesse variabile possono scegliere di rimborsare il prestito in anticipo, senza incorrere in commissioni troppo elevate.

Svantaggi dell'interesse variabile:

  • il rischio di un aumento nei tassi di interesse: se i mercati finanziari cambiano, comportando un aumento nei tassi di interesse, i debitori possono soffrire un aumento significativo nelle rate mensili.

  • L’incertezza dei costi: a causa delle fluttuazioni dei tassi di interesse, i prenditori possono subire variazioni nei costi mensili. Questo può compromettere la propria pianificazione delle spese.

  • Il tasso di interesse può essere influenzato da fattori esterni: il tasso di interesse variabile è spesso legato a un benchmark, che può essere influenzato da fattori esterni che possono avere un impatto negativo sui tassi mensili, quali: inflazione, fluttuazioni economiche e politiche.

Vantaggi dell'interesse fisso:

  • garantiscono la prevedibilità: non vi saranno sorprese conseguenti alle variazioni dei tassi mensili, poiché il tasso di interesse è fisso. Dunque, con un prestito a tasso fisso è più facile pianificare il proprio budget.

  • La stabilità: qualunque cosa accada nel mercato finanziario, si ha la certezza che il tasso mensile non aumenterà.

  • Nessuna necessità di rifinanziare il prestito: se chi ha prestiti a tasso variabile potrebbe dover rifinanziare il proprio prestito per beneficiare di tassi di interesse più bassi in futuro, chi ha un tasso di interesse fisso non è esposto a questo rischio, dato che il tasso di interesse rimane invariato per tutta la durata del prestito.

  • Particolarmente attraente quando i tassi di interesse sono bassi: durante questi periodi, un prestito a tasso fisso può diventare più attraente, considerando che manterrà quel tasso di interesse per tutta la durata del prestito.

Svantaggi dell'interesse fisso:

  • costi iniziali più elevati: di solito, il tasso di interesse fisso è superiore al tasso di interesse variabile al momento della stipula del contratto di credito. Ciò può rendere il tasso mensile più alto rispetto a quello con interesse variabile.

  • Conseguenze del calo nei tassi: se i tassi di interesse scendessero, si potrebbe soffrire lo sconto di avere in mano un prestito con un tasso di interesse più elevato. Al contrario, i prestiti a tasso variabile tengono il passo con il benchmark.

  • Una commissione di rimborso anticipato più elevata: i prestiti a tasso fisso possono avere commissioni di rimborso anticipato più elevate rispetto ai prestiti a tasso variabile.

In conclusione, la scelta tra interesse fisso e variabile dipende dalle preferenze e dalla situazione finanziaria di ciascun contraente.

Il tasso fisso:

  • offre la certezza dei costi previsti durante la durata complessiva del prestito;

  • una protezione dagli aumenti dei tassi di interesse;

  • grande stabilità;

  • ma può comportare costi iniziali e commissioni di rimborso anticipato maggiori.

Invece, l'interesse variabile:

  • può offrire rate mensili più basse;

  • maggiore flessibilità;

  • ma comporta incertezza sui costi e il rischio di un aumento nei tassi di interesse.

La scelta tra tasso fisso e variabile deve essere fatta dopo un'attenta analisi delle opzioni e delle esigenze finanziarie individuali, ed è spesso consigliabile la consulenza di un esperto finanziario.

Autore:
Emil Kjær
Emil Kjær
General Manager

Emil usa la sua esperienza per fare la differenza nel settore finanziario. Ha studiato presso la Southern Denmark University, in Danimarca, ed è direttore generale di Intelligent Banker dal 2013, dove ha aiutato più di 500.000 utenti di tutto il mondo con le loro esigenze finanziarie.

Copyright © 2024 Moneezy - All Rights Reserved