Le piccole e medie imprese sono aziende con un numero di dipendenti che varia da 10 a 250. Rappresentano il 99% del totale delle imprese europee, svolgendo un ruolo cruciale nell'economia dell'Unione Europea, sia in termini di ricavi che di occupazione. Tradotto in numeri, emerge che le PMI in Europa contribuiscono al 52% del PIL complessivo e forniscono il 64% dei posti di lavoro totali. L'Italia si distingue come il paese con l'impatto economico positivo più pronunciato: le PMI impiegano il 76% della forza lavoro e rappresentano il 64% del PIL.
Che impatto hanno i social media sulle PMI?
In questo contesto, è significativo osservare come e fino a che punto le piccole e medie imprese traggano sempre più vantaggio dalle opportunità fornite dai social media. Con un incremento del 22,08% nel periodo dal 2017 al 2023, queste piattaforme diventano un elemento chiave nella strategia aziendale delle PMI, specialmente in seguito ai cambiamenti indotti dalla pandemia. In Italia, la crescita si manifesta a ritmi più sostenuti, con un aumento del 30,28%.
La popolarità di questi strumenti è attribuibile non solo al loro ruolo come canali di comunicazione ma anche alla loro importanza cruciale nella costruzione dell'immagine di marca, nel marketing, nell'acquisizione di informazioni sui clienti e nel reclutamento. In un'epoca di continua evoluzione dei modelli di business, le aziende europee promuovono lo sviluppo della pianificazione aziendale utilizzando i social media per potenziare la loro presenza online, sfruttando la loro capacità di coinvolgere e intrattenere. Così, questi strumenti, sempre più impiegati, hanno contribuito ad accelerare la tendenza positiva.
In particolare, i siti web dedicati alla condivisione di contenuti multimediali, quali YouTube, Instagram e TikTok, stanno guadagnando popolarità rispetto ad altri social media, affermandosi come valide alternative ai canali tradizionali, ai microblog e agli strumenti di condivisione della conoscenza. Questa categoria di social media, nello stesso arco temporale caratterizzato da una crescita generale nell'uso dei social, ha registrato un incremento del +77,97%. Questo dato riflette l'interesse crescente delle imprese nel valorizzare la condivisione di video e immagini per attirare l'attenzione del pubblico.
Il contributo di TikTok all'economia europea
TikTok, in particolare, si è affermato come piattaforma privilegiata dalle PMI per aumentare la loro visibilità, connettersi con un pubblico più ampio e mostrare le proprie peculiarità in modo innovativo e accattivante. Secondo uno studio di Oxford Economics, il 50,6% delle PMI dei principali mercati europei utilizza TikTok con cadenza mensile. Lo studio, che ha analizzato cinque paesi dell'UE – Belgio, Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi –, sottolinea che l'influenza di TikTok si estende ben oltre il marketing. Circa il 60% degli utenti di TikTok in Europa ha effettuato acquisti ispirati dalla piattaforma, dimostrando il suo significativo impatto sulle vendite delle PMI. Questa tendenza dei consumatori evidenzia l'efficacia di TikTok come strumento di marketing per le PMI, offrendo loro la possibilità di interagire con i clienti, veicolare i propri valori, distinguere le loro offerte e promuovere la lealtà al marchio.
TikTok vanta un contributo di 4,8 milioni di euro ai PIL delle nazioni soprammenzionate, attraverso la sua partecipazione ai profitti delle PMI e ad altre attività economiche annesse. Anche se l'Italia è terza dopo Germania e Francia per quanto riguarda il suo aiuto all'economia, se guardiamo quanto TikTok aiuta in proporzione, l'Italia fa meglio di quanto sembri, arrivando seconda per l'importanza del suo contributo – con 1 miliardo di euro. Inoltre, il Bel Paese si distingue per il numero più elevato di posti di lavoro creati in riferimento al totale di impiegati, con 11.300 opportunità, seguita da Francia e Germania, rispettivamente con 12.500 e 18.600 posti.
L'ingresso di TikTok nel mercato ha aperto nuove opportunità di lavoro, non solo attraverso le posizioni direttamente offerte dall'azienda, ma anche indirettamente, grazie alla sua presenza sul mercato. Ciò ha reso indispensabile per le imprese europee impiegare personale specializzato per affrontare nuove esigenze lavorative. Tra le diverse categorie di impiego offerte direttamente da TikTok, vi sono ruoli in ambiti quali sviluppo software, tecnologie, operazioni, ricerca, marketing e comunicazione, design, vendite, e molto altro. Oltre a questi, emergono ruoli che le imprese hanno dovuto creare per rispondere alle nuove necessità nate con l'entrata di TikTok nel mercato: dalla creazione di contenuti, alla consulenza e strategie per i social media, all'analisi e ricerca di mercato, alla formazione, fino allo sviluppo di strumenti volti a ottimizzare l'esperienza utente su TikTok.
Questa evoluzione ha dato vita a posizioni lavorative in precedenza inesistenti, aprendo la strada all'innovazione dei ruoli professionali sia nei mercati del lavoro nazionali in Europa che a livello globale.
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