Turismo e benessere economico: l’impatto (positivo) della spesa per consumi sul PIL pro capite in Italia

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Il turismo è da sempre un elemento fondamentale nel calcolo della ricchezza dell’Italia. Si tratta di uno dei settori a maggiore potenziale per la crescita del Paese, che, nell’ultimo decennio, è arrivato a generare il 6% del PIL nazionale, ovvero quasi 100 miliardi di euro. Se si considera il consumo turistico interno, i numeri sono ancora più significativi, raggiungendo i quasi 150 miliardi di euro.

Che cos'è il consumo turistico interno?

Il consumo turistico interno tiene conto di tutte le spese sostenute per un visitatore all’interno del paese, che non necessariamente sono state sostenute dal visitatore stesso. Quindi, ad esempio, i consumi sostenuti dalle aziende per i viaggi di lavoro sono consumi turistici interni.

A riguardo, è interessante notare come i grandi flussi monetari derivanti dall’attività turistica contribuiscano al benessere economico del Paese e degli individui. In che modo? Questa ricerca è pensata per rispondere a questa domanda: un’introduzione sul turismo in Italia lascia spazio alle motivazioni per cui è possibile considerare il turismo uno stimolo per la ricchezza del paese e, di riflesso, per il benessere.

Italia tra natura e cultura: cosa attira i turisti nel Bel Paese

L’Italia è uno dei paesi preferiti dai turisti.

Banca d'Italia ha rilevato che, nel 2023, la quota di mercato italiana nel turismo mondiale porta il Bel Paese al quinto posto nella classifica delle entrate totali del turismo internazionale in tutto il mondo.

Inoltre, secondo l'Agenzia Nazionale del Turismo, nello stesso anno, l'Italia segue Stati Uniti e Spagna, aggiudicandosi il terzo posto per entrate da turismo per lavoro nella classifica mondiale.

I primati che rendono l’Italia una meta da sogno per milioni di turisti derivano dalla fortunata posizione geografica, che conferisce alla penisola un patrimonio naturalistico che è la prima motivazione di vacanza nel Paese, e dall’eredità culturale lasciata nei millenni dalle culture e dagli imperi confluiti nella penisola. Di fatto, il Bel Paese, con 59 siti UNESCO, si classifica il primo paese al mondo per numero di patrimoni dell’umanità di tipo culturale. Il cosiddetto “turismo culturale” è uno dei segmenti più prosperi dell’industria del turismo moderno, stando a ISTAT. Inoltre, nel 2023, CNN Travel tesse le lodi della cucina italiana, definendola la migliore cucina al mondo in un confronto tra nazioni. Di certo, si tratta di un punto forte per l’afflusso turistico.

I risvolti positivi del turismo sulla ripresa del Paese

Il turismo è un settore importante per l’economia nazionale. Non è considerabile un’industria trainante, considerando, per esempio, che ci sono industrie, come quella manufatturiera, che contribuiscono al PIL in misura molto maggiore del turismo, con percentuali che toccano il 16%. Ma, comunque, è un segmento che, grazie all’afflusso di persone che porta all’interno del paese, influenza positivamente l’andamento di altri settori chiave per l’economia italiana: i trasporti, la ristorazione, i servizi culturali, lo sport e l’intrattenimento sono alcuni di essi.

Sono 775,6 milioni le presenze stimate nel 2022.

Nel momento di cui il turismo cresce, di riflesso un numero di altri settori trae beneficio, godendo di un’espansione economica.

Dunque, non è un caso se la ripresa economica del Paese in seguito alla pandemia abbia tratto vantaggio dalla flessione positiva della curva del settore più influente del terziario, grazie a un +23,6% in alberghi e viaggi, un +9,7% in settori ricreativi e culturali e un +8,0% in bar e ristoranti (dati aggiornati al 2023 da Confcommercio). Ciò che rende importante questa recente espansione è il fatto che questa industria è stata in grado di portare buoni risultati a livello economico prima dell’avvento dell'ancora attesa ripresa della manifattura esportatrice, che si trova ancora molto lontana dai livelli pre-pandemici – che godevano di grande floridità del contributo turistico –.

Turismo come motore economico: 1 italiano ogni 20 lavora nel turismo

Si può dire che il turismo sia una forza che porta notevoli benefici all’Italia. Tra i più riconosciuti, vi sono: il grande contributo alla creazione di posti di lavoro e alla ricchezza economica, in termini di entrate che contribuiscono al PIL. Per rendere più chiaro l’impatto positivo del turismo in termini di occupazione, potrebbe essere d’aiuto conoscere la percentuale di italiani occupati in questo settore in proporzione a quella di occupati a livello generale (in tutte le industrie). Istat conta che, nel 2021, in Italia, gli occupati sono 22 milioni e 554 mila. Secondo un’indagine di Federalberghi, nello stesso anno, il settore turismo conta più di un milione di occupati.

Ciò significa che quasi il 5% dei dipendenti italiani lavora per alberghi, campeggi, bar, ristoranti, stabilimenti balneari e termali, agenzie di viaggi, parchi divertimento e discoteche.

Per questi e molti altri motivi, il turismo può effettivamente essere descritto come un motore economico.

Il turismo: un fattore determinante per il benessere economico

Nel paragrafo precedente è emerso come il turismo contribuisca in modo rilevane al PIL del Paese. Questo aspetto è significativo, quando si considera la definizione di PIL. Infatti, il PIL è una misura che permette di quantificare la capacità di un paese di produrre e vendere beni. Pertanto, il suo incremento riflette una maggiore attività economica, che può essere associata ad un aumento del benessere della popolazione. Dunque, stando ad una definizione di Borsa Italiana, esso può essere considerato “il principale indicatore di salute di un sistema economico”. Quindi, migliore è l’andamento del turismo, migliore risulta la salute economica dello Stato.

Il turismo, nel suo contribuire attivamente al PIL, è un fattore determinante nell’innalzamento di questo indicatore. Infatti, le entrate derivanti dal turismo hanno un effetto positivo sull’aumento del PIL, in termini di produzione e vendita dei servizi turistici – che, come spiegato in precedenza, impattano un numero di altri settori –. Essendo il contributo del settore turismo cruciale per stabilire la salute del sistema economico, è possibile definire il turismo stesso un fattore determinante per il benessere economico della popolazione. Tuttavia, il turismo da solo non necessariamente indica che il Paese si trovi in una condizione di benessere generale. È sempre bene considerare tutti i settori dell’economia e analizzare come essi siano in relazione tra di loro.

Il turismo nel calcolo del PIL pro capite

Non solo il PIL riflette l’andamento del benessere economico del Paese, ma anche il benessere economico del Paese riflette la tendenza del PIL. Infatti, gli indicatori impiegati per quantificare il benessere economico contano dieci voci, tra le quali il reddito medio annuo disponibile pro capite – o PIL pro capite. Essendo il PIL pro capite il risultato ottenuto dividendo il PIL per la popolazione del paese, è chiaro che il PIL sia fondamentale per calcolare la salute del paese e che, per questo motivo, in essa, sia riflettuta la performance economica del PIL stesso.

Di conseguenza, il turismo, contribuendo in modo significante al PIL – e al PIL pro capite – ha un impatto diretto sullo sviluppo del benessere economico degli abitanti di un paese.

Spesa turistica e spesa per consumi

È chiaro che dal livello del benessere economico sia possibile inferire l’andamento del PIL pro capite, del PIL e, con un’analisi più approfondita, del turismo.

Entrando nel dettaglio, il benessere economico è spiegato da un insieme di variabili – reddito disponibile, ricchezza, spesa per consumi, condizioni abitative e possesso di beni durevoli – che descrivono anche il turismo. Infatti, maggiori sono reddito e ricchezza, maggiore sarà la probabilità di avere un turismo florido. Allo stesso modo, in correlazione al reddito, maggiore è la spesa per consumi, maggiore è la probabilità di avere parte di quella spesa allocata su viaggi e vacanze (la spesa turistica), beneficiando l'espansione del turismo.

Le misure alternative al PIL per inferire il benessere economico

Al giorno d’oggi comprendere il benessere economico di una nazione semplicemente a partire dall’andamento del PIL è considerato riduttivo. Per questo motivo, stando all’opinione ISTAT, il PIL può essere considerato utile nel misurare il benessere economico di un Paese, ma, non tenendo traccia di diverse variabili, potrebbe spesso non emergere l’effettivo riflesso del benessere complessivo. In alternativa ad esso, sono stati elaborati:

  • l’Indice di Sviluppo Umano, che tiene in considerazione la speranza di vita alla nascita, l’alfabetizzazione e il reddito del Paese in analisi;

  • il Better Life Index, ideato dall’OECD;

  • l’Indice di Felicità.

In generale, sono tutti indici popolari usati per quantificare l’andamento del benessere a livello nazionale.

Nonostante le diverse opzioni utilizzabili per tracciare il benessere, il PIL resta la più importante misura statistica della storia umana.

Il contributo del turismo sul benessere economico italiano in sintesi

L’Italia è il quinto paese al mondo per entrate provenienti dal settore turistico. Questa grande affluenza si riflette con un notevole impatto positivo sull'economia del Paese, contribuendo significativamente al PIL nazionale, generando entrate consistenti e influenzando positivamente settori chiave – come i trasporti, la ristorazione e l'intrattenimento. Anche il tasso d’occupazione trae beneficio da un settore turismo in crescita, offrendo nei periodi di espansione oltre un milione di posti di lavoro. L’intersecarsi di queste dinamiche economiche influisce direttamente sul benessere economico della popolazione, poiché un PIL crescente è spesso associato a un miglioramento del tenore di vita. Nonostante la diffusione di misure alternative, come l’Indice di Sviluppo Umano, il Better Life Index e l’Indice di Felicità, il PIL resta un elemento chiave per inferire importanti suggerimenti sull’andamento economico di un paese e, specificatamente, sull’andamento generale del turismo – e il suo impatto sul PIL pro capite e sul benessere generale.

Autore:
Annamaria Malvestio
Annamaria Malvestio
Assistente al Marketing

Annamaria Malvestio al momento sta studiando Finanza presso la Southern Denmark University. Ha iniziato la sua carriera nella finanza in Credem Banca ed attualmente è Junior Financial Analyst presso Intelligent Banker, dove aiuta i clienti a prendere scelte finanziarie intelligenti.

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