Contanti vs. nuovi metodi di pagamento: l'innovazione trasforma le transazioni

Questo articolo esplora l'evoluzione dei metodi di pagamento, dai contanti antichi alle moderne soluzioni digitali, evidenziando come queste innovazioni stiano cambiando il modo in cui effettuiamo le transazioni finanziarie. Analizza i vantaggi, gli svantaggi e le preferenze dei consumatori, con un focus sull'Italia, per comprendere come la tecnologia stia rendendo i pagamenti più rapidi, sicuri e convenienti. Offre un'analisi dati dettagliata che rende le tendenze facilmente comprensibili e accessibili.

Un metodo di pagamento è uno strumento che permette il trasferimento di fondi tra soggetti, al fine di finalizzare il pagamento di un bene o di un servizio tra acquirente e venditore. 

Nei secoli, il numero di metodi di pagamento è aumentato e, ad oggi, vi sono decine di strumenti in uso. Accanto al contante (sia banconote che monete), si sono affermati assegni, bonifici, addebiti diretti sul conto corrente, carte di debito, carte di credito, bancomat, carte prepagate, carte regalo, ricariche telefoniche, portafogli elettronici (come PayPal, Apple Pay, Google Pay e Samsung Pay), pagamenti NFC, criptovalute, pagamenti con QR Code e molti altri.

Che cos'è un pagamento NFC?

La tecnologia NFC (Near-Field Communication) permette a carte di credito e dispositivi mobili, come smartphone e smartwatch, di effettuare pagamenti avvicinandosi ai terminali senza necessità di contatto fisico.

Considerato il gran numero di alternative al denaro contante, questo articolo vuole ripercorrere la storia dei metodi di pagamento dall’introduzione delle prime alternative alla moneta fino ai giorni nostri, presentando vantaggi, svantaggi e le preferenze dei consumatori.

L'evoluzione dei metodi di pagamento

Se la moneta ha origini antichissime, risalenti ai Babilonesi intorno al 3000 a.C., l’introduzione delle prime banconote avviene solo nel 17° secolo. In questo periodo, lo Stato iniziò a creare banche centrali o istituti di emissione per definire una concezione di ricchezza accettata da tutti. Questo attribuì al contante funzioni fondamentali come mezzo di scambio, misura e riserva di valore e strumento di pagamento. Un primo tentativo in questo senso si verificò nel 1661, quando in Svezia si cercò di aprire una banca pubblica per l’emissione di banconote. Tuttavia, fu l'Inghilterra a riuscire per prima, fondando la Bank of England nel 1694, che iniziò a produrre banconote in modo costante.

In Italia, la banca centrale arrivò nel 1893, con la fusione delle banche d’emissione già esistenti. Negli stessi anni, si diffuse anche la circolazione dei primi assegni, inizialmente introdotti in Inghilterra e poi diffusi in tutta Europa. La regolamentazione legislativa degli assegni in Italia arrivò nel 1933. 

Con la diffusione dei telegrafi, nel 1872 nacquero i bonifici bancari, permettendo trasferimenti di denaro più veloci e sicuri rispetto ai metodi tradizionali.

La prima modalità di trasferimento di denaro elettronico comparve nel 1946 con l'introduzione della prima carta bancaria. La Bank of America emise la prima carta di credito nel 1958, rivoluzionando ulteriormente i pagamenti. In Italia, la prima carta destinata ad operare sul circuito bancomat arrivò nel 1983.

Con l’avvento del World Wide Web, nacque la necessità di strumenti di pagamento per l'e-commerce. Di conseguenza, nel 1998 venne fondata PayPal, che sfruttava internet per effettuare pagamenti e trasferimenti di denaro online. Sulla scia di questa innovazione, nei primi anni 2000 si diffusero i primi portafogli elettronici e i pagamenti NFC.

A seguito della crisi finanziaria del 2008, venne introdotta la prima criptovaluta, il Bitcoin, segnando un'altra importante evoluzione nei metodi di pagamento.

Linea del Tempo
  • 3000 a.C.: Origini della moneta presso i Babilonesi.

  • 1661: Tentativo svedese di aprire una banca pubblica per l’emissione di banconote. Gli Stati iniziano a creare banche centrali o istituti di emissione per definire una concezione di ricchezza accettata da tutti.

  • 1694: Fondazione della Bank of England, il primo tentativo riuscito di una banca centrale a produrre banconote in modo costante.

  • 1762: Introduzione della prima versione stampata degli assegni in Inghilterra migliorando sicurezza e tracciabilità die pagamenti.

  • 1872: Introduzione dei bonifici bancari con la diffusione dei telegrafi, permettendo trasferimenti di denaro più rapidi e sicuri.

  • 1893: Fusione delle banche d’emissione in Italia per creare una banca centrale, la Banca d’Italia.

  • 1933: Regolamentazione legislativa degli assegni in Italia, standardizzando il loro utili tizzo e migliorando la fiducia nei pagamenti con assegno.

  • 1946: Introduzione della prima carta bancaria, segnando l’inizio dei pagamenti elettronici.

  • 1958: Emissione della prima carta di credito da parte della Bank of America, rivoluzionando il modo di effettuare i pagamenti.

  • 1983: Introduzione in Italia della prima carta operante sul circuito bancomat, facilitando l’accesso ai contanti e ai pagamenti elettronici.

  • 1998: Fondazione di PayPal, che utilizza internet per effettuare pagamenti e trasferimenti di denaro online, supportando l’e-commerce.

  • Primi anni 2000: Diffusione dei primi portafogli elettronici e pagamenti NFC, migliorando la comodità e la velocita delle transazioni.

  • 2008: Introduzione della prima criptovaluta, il Bitcoin, a seguito della crisi finanziaria, aprendo nuove possibilità nel mondo dei pagamenit digitali.

Impatto della tecnologia sui metodi di pagamento

L’introduzione di tecnologie all’avanguardia ha modificato radicalmente i tradizionali mezzi di pagamento, rendendo gli scambi nazionali e internazionali velocissimi e sicurissimi. I contanti, sebbene ancora ampiamente utilizzati, stanno gradualmente perdendo terreno a favore di soluzioni digitali.

La digitalizzazione ha portato alla sostituzione dei contanti con metodi di pagamento più sicuri e tracciabili, come l’uso di carte di credito e di debito. Inoltre, la crittografia end-to-end e i token di pagamento permettono di avere piattaforme dove sfruttare queste tipologie di pagamento in completa sicurezza, evitando frodi e assicurando la protezione dei dati sensibili.

Non solo la sicurezza, ma anche la velocità è una conseguenza della digitalizzazione dei pagamenti. Le transazioni possono essere eseguite in pochi secondi. Grazie ai pagamenti mobile, rientranti nella categoria dei portafogli digitali, gli utenti possono effettuare pagamenti semplicemente avvicinando un dispositivo, sia uno smartphone sia uno smartwatch, a un terminale contactless. Non vi è nemmeno più la necessità di portare con sé le carte di pagamento.

Ad esempio, in passato per pagare una bolletta, bisognava recarsi fisicamente in banca o all’ufficio postale, fare la fila e pagare in contanti o con un assegno. Oggi, grazie alle app di mobile banking, è possibile pagare la stessa bolletta in pochi secondi direttamente dal proprio smartphone, ovunque ci si trovi. Questa trasformazione non solo ha reso i pagamenti più comodi e veloci, ma ha anche ridotto significativamente i tempi di attesa e il bisogno di trasportare denaro fisico.

La diffusione della tecnologia ha anche favorito l'inclusione finanziaria, permettendo a persone in aree remote o senza accesso a servizi bancari tradizionali di partecipare all'economia digitale attraverso soluzioni di pagamento mobile e servizi finanziari digitali.

Preferenze e tendenze del consumatore: la popolarità delle carte di credito

Le carte di pagamento sono il mezzo di pagamento alternativo al contante più utilizzato, sicuramente favorito dall’uso dei portafogli digitali. In Italia, al 2023, ci sono circa 13 milioni e mezzo di carte di credito attive (sia personali che aziendali), oltre 65 milioni di carte di debito in circolazione e più di 30 milioni di carte prepagate multiuso. Questo significa che, su una popolazione di circa 59 milioni di abitanti, quasi il 25% possiede una carta di credito, ovvero 1 italiano su 4. Inoltre, le statistiche contano un numero di carte di debito che supera il numero di abitanti, indicando che, se non è vero che ogni abitante ha una carta di debito, allora molti ne possiedono più di una; in aggiunta, la metà degli abitanti ha una carta prepagata.

A dimostrazione della popolarità delle carte di pagamento, quasi il 70% delle operazioni eseguite dai clienti in alternativa al contante nel 2023 sono state fatte con carte di pagamento, per un totale di oltre 80 miliardi di euro. Questa preferenza si è affermata negli anni, e un esempio lampante dell'incremento nella distribuzione e nell'uso è rappresentato dalle carte di credito dei privati, che hanno mostrato un incremento di quasi il 90% in termini di numero e di oltre il 50% nella spesa nel periodo 2017-2023.

operazioni con carte di credito italia

La tendenza mostra anche una preferenza per acquisti con importi inferiori ai 2.500 euro. Per importi elevati, si utilizzano principalmente bonifici, con cifre che superano i 10.000 euro. La preferenza per metodi alternativi al contante è evidenziata anche da un trend in calo del numero di sportelli bancari in Italia, che è diminuito del 26,35% dal 2017 (dati ISTAT).

Implicazioni sui costi per aziende e consumatori

La crescente popolarità dei nuovi metodi di pagamento non è dovuta solo alla convenienza pratica, ma anche ai benefici economici. Una ricerca della Banca d'Italia sul costo sociale degli strumenti di pagamento in Italia mostra che, a marzo 2020, la migrazione da strumenti di pagamento cartacei (contante e assegni, il cui utilizzo è diminuito del 77,05% rispetto al 2009) a quelli elettronici (come bonifici, il cui utilizzo è aumentato del 74,79%, addebiti diretti e carte) ha portato a un risparmio complessivo nelle risorse.

Il costo sociale netto in Italia è stimato in 11,9 miliardi di euro, pari allo 0,71% del PIL, inferiore di 1,2 miliardi rispetto al 2009. Durante questo periodo, l'uso delle carte di debito è aumentato di oltre il 500%, passando da 908.545 operazioni nel 2009 a 5.628.529 nel 2023. Questo indica che l'adozione di strumenti elettronici è correlata a un notevole risparmio.

Il costo unitario dei bonifici è diminuito del 28,2% grazie all'efficienza dei supporti telematici rispetto a quelli cartacei. Tuttavia, l'assegno rimane lo strumento più costoso (3,80 euro per operazione) a causa degli elevati costi di gestione manuale e sicurezza.

L'uso del contante costa ancora al sistema economico italiano 7,4 miliardi di euro l'anno, quattro volte il costo delle carte di pagamento, e non mostra segni di diminuzione. Di quali costi si tratta? Ad esempio:

  • la gestione dei rischi operativi e di sicurezza (frodi, furti);

  • il tempo di lavoro per la gestione manuale alle casse, l'ammortamento e la manutenzione dei registratori di cassa;

  • circa un quarto dei costi totali è dovuto al trasporto e allo stoccaggio dei valori.

Il settore commerciale sostiene circa il 55% di questi costi. Per le imprese, i bonifici comportano costi significativi per le procedure di riconciliazione contabile, mentre per gli addebiti diretti questi costi sono molto più bassi (circa il 10%).

La migrazione agli standard SEPA ha ridotto i costi unitari degli addebiti diretti (da 1 a 0,42 euro per operazione) e quelli in rapporto al valore della transazione (da 0,21% a 0,09%).

Cosa sono gli standard SEPA?

Gli standard SEPA (Single Euro Payments Area) sono regole e norme che definiscono un'area unica in cui cittadini, imprese ed enti possono effettuare e ricevere pagamenti in Euro con le stesse condizioni, sicurezza e diritti, sia a livello nazionale che tra i paesi membri.

Il costo dei bonifici è sceso solo leggermente (da 0,74 a 0,66 euro), rimanendo oneroso per le imprese a causa dei processi di riconciliazione manuale non completamente automatizzati.

Dunque, emerge che il contante rimane il metodo di pagamento più costoso, senza una significativa riduzione dei costi.

In conclusione: i vantaggi dei nuovi metodi di pagamento

L'evoluzione dei metodi di pagamento ha trasformato profondamente il modo in cui effettuiamo le transazioni finanziarie. Dalle monete babilonesi ai moderni pagamenti digitali, la tecnologia ha reso i pagamenti più rapidi, convenienti e sicuri.

I nuovi metodi di pagamento offrono numerosi vantaggi rispetto al contante, tra cui tracciabilità e sicurezza. Le transazioni digitali, grazie a sistemi di crittografia avanzati e tecnologie come i token di pagamento, riducono il rischio di frodi e proteggono i dati sensibili. Questo livello di sicurezza è irraggiungibile con il contante, che rimane vulnerabile a furti e smarrimenti. 

Dal punto di vista economico, il passaggio a metodi di pagamento elettronici ha comportato significativi risparmi. Le imprese beneficiano anche della migrazione agli standard SEPA, che ha ridotto i costi degli addebiti diretti e migliorato l'efficienza nei processi di pagamento.

Il contante, invece, resta il metodo di pagamento più costoso, sia per il settore commerciale che per il sistema economico nel suo complesso, con una spesa di 7,4 miliardi di euro l'anno in Italia, senza mostrare segni di riduzione.

In conclusione, mentre il contante conserva ancora un ruolo significativo, i nuovi metodi di pagamento offrono vantaggi superiori in termini di sicurezza, tracciabilità e costi. La tendenza verso una maggiore adozione dei pagamenti elettronici è destinata a proseguire, rendendo le transazioni finanziarie sempre più efficienti e sicure.

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