Prestito rifiutato? Ecco come ripartire da zero

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Tempo di lettura: 7 minuti.
4 ott 2024

Cosa troverai in questo articolo:

  1. Quando si rischia di essere segnalati alla Centrale dei Rischi e come evitare di essere etichettati come "cattivi pagatori".

  2. I passaggi chiave per migliorare il proprio profilo creditizio e ripartire da zero.

  3. Consigli per prepararsi al prossimo prestito e aumentare le possibilità di ottenerlo.

Per molti giovani adulti, soprattutto nei primi anni di carriera e di vita indipendente, gli errori finanziari sono quasi inevitabili. Può capitare di arrivare a fine mese con pochi o zero risparmi, spesso a causa di una mancanza di educazione finanziaria o dell'assenza di un fondo di emergenza. Questi errori possono avere conseguenze serie, come difficoltà a ripagare i debiti o addirittura la segnalazione alle centrali rischi, rendendo difficile ottenere nuovi prestiti in futuro. Ma se ci si trova in questa situazione, non tutto è perduto. Con alcuni passaggi chiave, si può ripartire da zero e rimettere in ordine le proprie finanze, garantendosi una nuova possibilità di accedere al credito.

Quando si rischia di essere segnalati alla centrale dei rischi (CR)?

Molti temono la segnalazione alla Centrale dei Rischi (CR) perché ritengono che questo possa precludere definitivamente la possibilità di ottenere nuovi prestiti. Ma è importante capire esattamente quando si rischia di essere segnalati e quali sono le conseguenze reali.

Come riporta la Banca d’Italia, gli intermediari (banche e società finanziarie) trasmettono le segnalazioni alla Centrale dei Rischi con cadenza mensile. Le segnalazioni sono inviate entro il 25° giorno del mese successivo alla data di riferimento e diventano disponibili per gli intermediari nei primi giorni del mese ancora successivo.

Essere segnalati alla CR non significa automaticamente essere etichettati come "cattivi pagatori".

Vuol dire semplicemente che il segnalato ha, nei confronti di un intermediario, un credito o una garanzia pari o superiore alla soglia di segnalazione (250 euro per le sofferenze, 30.000 euro negli altri casi). Dunque, se l’importo da restituire non viene restituito entro i termini stabiliti da contratto e supera la soglia, scatta la segnalazione alla Centrale Rischi.

Una volta che il finanziamento è estinto o l'indebitamento complessivo è sceso sotto la soglia di rilevazione, l'intermediario non deve più segnalare il cliente alla CR. Tuttavia, le informazioni relative ai periodi precedenti rimangono negli archivi della CR per 36 mesi e possono essere consultate dagli intermediari.

Segnalazione a "sofferenza": cosa significa

Una preoccupazione comune riguarda la segnalazione a "sofferenza", che molti temono possa scattare automaticamente in caso di ritardo nei pagamenti. In realtà, il ritardo nei pagamenti non è una condizione sufficiente per la segnalazione a sofferenza. Per questa classificazione, l'intermediario deve valutare la situazione finanziaria complessiva del cliente, considerato che essere a sofferenza indica avere gravi difficoltà nel ripagare il debito. Questo significa che, sebbene un ritardo nei pagamenti possa indicare una difficoltà finanziaria, l'intermediario potrebbe decidere di non segnalare il cliente a sofferenza se ritiene che la situazione sia temporanea o non gravemente compromessa.

Quando si viene etichettati cattivi pagatori?

È importante chiarire che la Centrale dei Rischi non è una semplice lista di "cattivi pagatori". Tuttavia, ci si può chiedere quando e come si venga effettivamente etichettati come tali. Prima di essere classificati come cattivi pagatori, l'istituto di credito tenta di contattare il cliente per sollecitare il pagamento. Spesso, il ritardo può essere dovuto a una svista, come una carta di credito scaduta, un conto bancario raramente utilizzato che è finito in rosso, o altre situazioni facilmente risolvibili.

Se il ritardo nel pagamento si protrae oltre i due mesi, e non viene sanato nonostante i solleciti, il mancato pagamento porta all'iscrizione nella lista dei cattivi pagatori. Questo avviene solo dopo che l'istituto di credito ha notificato ufficialmente la segnalazione al cliente, dandogli così la possibilità di regolarizzare la situazione prima dell'effettiva iscrizione.

La guida verso un miglior punteggio di credito

Se si rientra in una delle situazioni descritte sopra, come ritardi nei pagamenti, segnalazioni alla Centrale dei Rischi o addirittura una classificazione di "sofferenza", e il merito di credito risulta compromesso, non c'è motivo di disperare.

Come viene stabilito il merito di credito?

Prima di concedere un finanziamento, gli intermediari finanziari hanno l'obbligo di valutare il merito di credito dei propri clienti. Questo punteggio viene registrato negli archivi delle Centrali di Rischio o del Sistema Informazioni Creditizie e può essere consultato dagli istituti di credito per valutare l'affidabilità finanziaria.

Per ricominciare da zero e migliorare il proprio profilo creditizio, basta seguire questi consigli degli esperti:

1.        Riorganizzare le proprie finanze

Il primo passo per ripartire è riorganizzare le spese, in modo da avere una visione chiara delle entrate e uscite. Spesso, la difficoltà a ripagare i debiti nasce da una gestione poco accurata delle finanze personali. Per questo motivo, è fondamentale analizzare tutte le spese mensili e capire dove poter risparmiare. È utile iniziare creando un piano di spesa che includa tutte le entrate e uscite, suddividendo le spese in categorie come affitto, bollette, spesa alimentare, trasporti, e così via. Questo permette di identificare eventuali spese superflue e di capire quanto destinare al rimborso dei debiti.

2.        Usare strumenti di rimborso

Una volta che hai una visione chiara delle proprie finanze, il passo successivo è utilizzare strumenti di rimborso per ripagare i debiti il più rapidamente possibile. Gli esperti di Moneezy hanno creato EezyRepay, uno strumento di rimborso innovativo che offre soluzioni personalizzate per la gestione del debito. EezyRepay suggerisce diverse strategie, tra cui il metodo "palla di neve" (snowball method), che consente di estinguere prima i debiti di importo minore, e il metodo "valanga" (avalanche method), che si focalizza invece sul rimborso prioritario dei debiti con i tassi di interesse più elevati. L'importante è scegliere un metodo che si adatti alle proprie esigenze e seguirlo con costanza. Essere "debt-free" permette di migliorare il proprio profilo creditizio e aumentare le possibilità di ottenere un nuovo prestito in futuro.

3.        Costruire un fondo di emergenza

Iniziare a pensare al futuro in modo più intelligente significa pianificare le spese creare un fondo di emergenza. Questo strumento è essenziale per evitare di dover ricorrere a prestiti in caso di spese impreviste. È consigliabile mettere da parte almeno 3-6 mesi di spese vive, così da avere un cuscinetto di sicurezza.

4.        Migliorare la propria educazione finanziaria

Prendere decisioni informate è fondamentale per evitare errori futuri. È importante dedicare del tempo a imparare i principi base della gestione finanziaria, come la creazione un piano di spesa su misura, l'importanza del credito e le strategie di investimento.

5.        Mantenere la disciplina finanziaria

Ripagare i debiti e costruire un buon profilo creditizio richiede tempo e disciplina. È fondamentale evitare nuove spese superflue e concentrarsi sul ripagare i debiti esistenti, mantenendo un approccio finanziario rigoroso e coerente. 

Prepararsi per il prossimo prestito

Una volta che si saranno riorganizzate le finanze e si sarà riusciti a ripagare i debiti, si sarà in una posizione molto più forte per richiedere un nuovo prestito. È importante mantenere un buon rapporto di credito e dimostrare una gestione finanziaria responsabile. Le banche e le società finanziarie apprezzano i clienti che hanno dimostrato di saper ripagare i debiti in modo puntuale e costante.

Prima di richiedere un nuovo prestito, è consigliabile verificare sempre il proprio rapporto di credito per assicurarsi che sia corretto e aggiornato. Eventuali errori o segnalazioni non giustificate potrebbero compromettere la richiesta.

Inoltre, considerare di richiedere un prestito con un importo più basso o una durata più breve può ridurre il rischio percepito dagli intermediari.

In conclusione, affrontare un rifiuto di prestito può essere scoraggiante, ma non è la fine della propria storia finanziaria. Con i giusti strumenti e un piano ben strutturato, è possibile riprendere il controllo delle proprie finanze e prepararsi per nuove opportunità di credito. La chiave è disciplina, pianificazione ed educazione finanziaria. Con queste basi solide, non solo si potranno superare le difficoltà attuali, ma si sarà anche pronti a costruire un futuro finanziario più sicuro e prospero.

Autore:
Annamaria Malvestio
Junior Financial Analyst

Annamaria Malvestio ha studiato Finanza presso la Southern Denmark University. Ha iniziato la sua carriera nella finanza in Credem Banca ed attualmente è Junior Financial Analyst presso Intelligent Banker, dove aiuta i clienti a prendere scelte finanziarie intelligenti.

Esperto:
Emil Kjær
General Manager

Emil usa la sua esperienza per fare la differenza nel settore finanziario. Ha studiato presso la Southern Denmark University, in Danimarca, ed è direttore generale di Intelligent Banker dal 2013, dove ha aiutato più di 500.000 utenti di tutto il mondo con le loro esigenze finanziarie.

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